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Costume e Società

El Soplón: le radici letterarie che permettono di approfondire lo studio della luce

Edil Merici

Di Valentina Mazzaferro

Il ragazzo che soffia su un tizzone acceso, conosciuto al grande pubblico come El Soplón dipinto a olio su tela risalente al 1571/1572 è ammirabile oggi al Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.
Il pittore El Greco, noto anche come Greco, pseudonimo di Domínikos Theotokópoulos, figura di spicco del tardo Rinascimento spagnolo, iniziatore del Siglo de oro è personalità poliedrica, architetto e scultore e vive la sua esperienza di artista tra la penisola spagnola e italiana.
La tela è stata eseguita nel periodo di soggiorno dell’artista a Roma, forse il dipinto è stato commissionato da qualche incarico ducale; nonostante gli sforzi di molteplici studiosi dell’arte ancora oggi è impossibile stabilire la sua esatta origine anche se l’ipotesi più accreditata è conferita dalla tela che rientra nella Collezione Farnese ereditata dal re di Napoli Carlo di Borbone è trasferita definitivamente nel 1734 nella città di Napoli.
Dipinto dalle radici letterarie latine che affondano nelle Naturalis Historia di Plinio il Vecchio che menziona nella sua opera molteplici nomi di artisti, pittori e scultori che raffigurano volti di giovani nell’atto di accensione del fuoco, il dipinto propone un modello classico reinterpretato alla luce dei canoni artistici suggestivi della pittura veneta ai fini di approfondire lo studio degli effetti della luce su un volto illuminato da una fonte di luce artificiale.
In un’ambientazione notturna, un ragazzo soffia su un tizzone per avere la fiamma per accendere una candela. Il giovane mantiene il tizzone ardente nella mano sinistra.
Lo sguardo infantile e di purezza consente al pittore a dare vita a un’arte nuova emozionale e priva di qualsiasi vincolo formale. Qualità predominante del suo modo di dipingere presente in tutte le opere artistiche: in scenari spettrali, spaventevoli o leggeri e soavi come in tale tela.
El Greco effettua dei giochi di luce sorprendenti, risolve l’intero dipinto nel bagliore assorto, immutato e stabile nell’aria assorta del ragazzo in cui l’artista cerca di cogliere un momento di esistenza quotidiana, un’istantanea fotografica che accende l’arte della luce, il soffio del ragazzo sul tizzone ravviva la luce ed esalta ancora di più il contrasto con lo sfondo in ombra nera.
Colonna sonora The ectasy of Gold, Ennio Morricone.

GRF

Redazione

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