Giulia
Di Luisa Totino
Giulia,
figlia di questo tempo,
che non ha compreso,
che uomini e donne
sono simili e fervidi al contempo.
Sono quella duplicità
che dà alla vita quella complicità,
quella misteriosa profondità,
da divenir, nel connubio amorevole,
perfetta stilla di creatività,
e non di continua disfatta.
Giulia, con lo sguardo limpido verso il futuro,
il mondo, per te,
era lieve, tenero e fecondo,
non potevi concepire che,
dietro la tua compassione,
il carnefice celato ti avrebbe tolto il fiato.
Noi tutti, a rimanere ancora impotenti,
davanti a biechi prepotenti,
che guardano a lei,
come oggetto di personale sconfitta,
come il peggior misfatto.
Di non essere all’altezza della fiera bellezza,
facendo di lui un ansare senza meta,
verso il gorgo profondo,
che non lascia spazio a nessun benevolo affondo.
A noi, Giulia, resta il tuo viso pulito e giocondo,
come lama sferzante, che non soccombe al maschio arrogante,
misero, meschino e dalla personalità deludente e desolante.