Eri tu, papà
Di Luisa Totino
Eri tu, papà
a porgermi la mano
nei primi passi
di questo mondo strano.
Eri tu, papà
a guidare la mia curiosità,
facendomi scorgere della vita
ogni sua beltà, ogni piccolo mistero,
e tutto questo colpiva e plasmava
il mio pensiero.
Non ti sei mai risparmiato,
in ogni cosa il tuo ingegno ha volato,
perché al centro di ogni tua invenzione
c’era la famiglia,
per te il più grande capolavoro, più di tutto l’oro.
Lavoratore instancabile,
attento e preciso,
con maestria plasmavi il tutto, e lo rendevi così facile
e scorrevole, da farlo sembrare
fuori da tutte le convenzioni e le regole.
E la mia ammirazione e perspicacia
crebbero e sfociarono con impeto e passione,
divenendo inarrestabile creazione.
Quello che oggi sono
lo devo al tuo formidabile e ineguagliabile esempio,
che porterò sempre con me, nel più bel tempio: il cuore,
dove risiede l’essenza di ogni esistenza.
E ora, da ferroviere di antico lignaggio,
parti per questo tuo ultimo viaggio, tra le celesti sferule,
che adornano l’eternità. Ciao, papà.