Quando Francesco scrisse a Francesco
Potrebbe sembrare un gioco di parole, o una lettera come quella scritta a sé stesso da Nico, il protagonista del romanzo Esco a fare due passi di Fabio Volo. Non è né l’una né l’altra. E poi i due Francesco neppure si conoscono, almeno non personalmente. Succede che, in realtà, uno dei due, come disse Gustave Flaubert, “c’est moi”, ovvero sono io, Francesco Marrapodi. L’altro è Papa Francesco che, pochissimi anni fa, attraverso una lettera, ringraziava e benediceva il mio gesto, ovvero la realizzazione di opera scultorea ideata (granello su granello) sulla spiaggia, a Bianco, lungo il litorale ionico. Un gesto a cui Laura Badaracchi, di Famiglia Cristiana, ha dedicato un intero articolo. Da allora ho proseguito per la mia strada, non mancando di evidenziare, per mezzo delle mie opere, il degrado ambientale causato da noi esseri umani. Nell’agosto 2016 mi sono reso protagonista di una battaglia contro l’inquinamento marino: una campagna che ha raggiunto il suo momento più importante con la realizzazione di La morte di Poseidone, scultura realizzata sulla sabbia che è arrivata ad ottenere l’attenzione dei più importanti quotidiani e che è stata a sua volta inserita nella pagina ufficiale Facebook di Greta Thunberg. E poi ancora c’è La linfa vitale, scultura di cemento istallata nel borgo antico di Sant’Agata del Bianco, che rappresenta la natura che non si piega alle vessazioni umane. Al momento sto ultimando il mio primo romanzo: un thriller che non esula dai miei soliti temi e che sembra anticipare un possibile e drammatico scenario futuro. Ma non è tutto, perché, (ovviamente restando in materia ambientale) ho in programma la realizzazione di un’opera scultorea mastodontica…