La Pignanella di Camigliatello Silano si aggiudica due premi prestigiosi all’Upvivium
Dall’Ufficio stampa Ente Parco Nazionale della Sila
Hanno ottenuto il secondo posto assoluto nella classifica dei premiati e in più l’unico riconoscimento speciale Stampa assegnato dalla giuria nazionale di giornalisti/critici gastronomici. I Pantusa del ristorante agrituristico Pignanella di Camigliatello sono stati i soli a salire per ben due volte sul podio dell’Alma, la scuola internazionale di cucina che ha sede nella Reggia ducale di Colorno (Parma).
Col piatto/poesia Patate e Cicoria hanno catturato i palati dei giudici del Premio Nazionale Upvivium, Biosfera dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, Gastronomia a km 0. Hanno riscosso successo raccontando con semplicità la cucina di montagna tradizionale silana valorizzando la Patata della Sila di Indicazione Geografica Protetta, una verdura spontanea come la selvatica cicoria e persino una birra autoctona e territoriale proposta in abbinamento, la deliziosa Sila prodotta a San Giovanni in Fiore dal birrificio Magia di Gianfranco Marra.
Dopo un serrato testa a testa con la squadra che si è aggiudicata il primo posto, quella della Riserva Valle Camonica/Alto Sebino guidata dal giovane cuoco Gabriele Zucchelli dell’Osteria Al Cantinì di Borno (hanno presentato un raffinato Peperone rosso, formaggio Bré, prezzemolo e mais, accompagnato dall’Indicazione Geografica Tipica Valcamonica Bianco/Videt), la giuria ha assegnato il secondo premio al ristorante silano, gratificato inoltre dal Premio Stampa deciso dalla Giuria dei critici gastronomici (presieduta da Andrea Grignaffini e che ha visto tra i componenti il giornalista Gianfranco Manfredi).
La Pignanella è stata particolarmente apprezzata per aver saputo lanciare la sua sfida con un piatto e una bevanda a filiera ultra corta. Il premio, che consiste, tra l’altro, in uno stage/studio presso la prestigiosa Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (fondata da Gualtiero Marchesi), è stato motivato per la capacità di rappresentare al meglio il connubio uomo & biosfera del territorio, dando risalto al patrimonio agro/alimentare della Riserva di Biosfera UNESCO/Sila.
«Il nostro piatto è semplicemente Patate e Cicoria – ha sottolineato Maria Francesca Pantusa presentando alla giuria la preparazione insieme al giovane cuoco calabro/porteño Angelo Luciano Canarezza. – Una minestrina, come si dice in Calabria, che arriva dalla tradizione popolare della Sila. Un piatto povero ma ricco di sapore, cucinato con prodotti a Km, anzi a metri 0 della nostra azienda agrituristica a 1.300 metri sul livello del mare sull’altipiano silano.»
La squadra silana, composto, oltre che da Maria Francesca dalle sorelle Rosa Linda e Lorenza e dai genitori, Giovanni e Anna Maria Pantusa, fondatori dell’agriturismo, è stato accompagnato a Colorno da Ada Occhiuzzi, responsabile dell’ufficio Promozione del Parco nazionale della Sila e da Pietro Tarasi, presidente del Consorzio Patate della Sila di IGP, il prodotto scelto quest’anno dal Presidente del Parco della Sila Francesco Curcio «per rappresentare lo stretto legame che vi è tra ruralità e conservazione del paesaggio e della biodiversità, accrescendo il valore e le caratteristiche dei prodotti a chilometro zero della biosfera silana.»