Processo Cordì verso la chiusura dell’istruttoria: a maggio le discussioni
Nella mattinata di ieri si è svolta, dinanzi alla Corte d’Assise di Locri, una nuova udienza del processo per l’omicidio di Vincenzo Cordì, l’uomo ritrovato senza vita all’interno di un’automobile incendiata, il 13 novembre 2019, presso la località Scialata di San Giovanni di Gerace. La Corte, presieduta dal giudice Amelia Monteleone con, a latere, Mariagrazia Galati, ha acquisito agli atti il verbale di sommarie informazioni depositato dalla difesa, che ha rinunciato a presentare uno dei testimoni. È stato inoltre prestato il consenso, da parte sia dell’accusa sia del Pubblico Ministero Marzia Currao, all’integrazione presentata dall’ avvocato Girolamo Curti, legale dell’imputato Giuseppe Menniti. Ricordiamo che gli altri tre imputati sono Susanna Brescia, compagna della vittima, difesa da Menotti Ferrari, e i due figli della donna Francesco e Giuseppe Sfara che, con Menniti, sono accusati di omicidio aggravato in concorso insieme alla donna e sono rispettivamente difesi da Antonio Ricupero e Francesco Macrì. I famigliari della vittima, parte civile nel processo, sono invece assistiti dall’avvocato Rocco Guttà. La Corte ha stabilito di non chiudere la fase istruttoria in quanto si riserva di valutare ulteriori attività probatorie. Sono infine state annunciate le date in cui si svolgeranno le discussioni: si inizierà il 6 maggio con la requisitoria del PM cui seguiranno il 18 maggio la discussione della parte civile e tra il 20 e il 25 dello stesso mese l’intervento della difesa. La sentenza, dunque, dovrebbe indicativamente arrivare entro la prima metà di giugno.