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Attualità

Riflessioni su Cafiero De Raho e l’Antimafia: un appello di Vincenzo Speziali

Di Vincenzo Speziali – ex indagato inchiesta Breakfast a Reggio Calabria

Benché il sottoscritto non sia, notoriamente, un esponente di Forza Italia, riconosco onestà intellettuale e passione civico-politica a Maurizio Gasparri, che conosco da molti anni, avendolo incontrato la prima volta con il defunto Elio Colosimo, referente storico della Destra Calabrese, ovvero la mia Regione.
Ciò premesso, condivido appieno, giammai, per fatto personale (tutto sono tranne che un miserevolmente miserabile meschino), le osservazioni in merito all’inopportuna presenza di Federico Cafiero de Raho in Commissione Antimafia (per di più nella veste di Vicepresidente), poiché appare chiaro come costui, sia parte in causa (non so a che titolo e fino a che punto, benché saranno gli organi competenti a stabilirlo), nella vicenda del dossieraggio illegale, in seno alla Direzione Nazionale Antimafia di cui era Procuratore Nazionale fino a pochi mesi pri,a di vedersi poi cooptato in Parlamento.
Ha ragione da vendere Gasparri, in quanto appaiono incredibili adesso, le giustificazioni biancanevesche di Cafiero De Raho, che insolentemente sostiene di non conoscere , econdo le dichiarazioni ricordate dallo stesso Gasparri, il Luogotenente Pasquale Striano, che ha lavorato al Centro della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, allorquando a dirigere la Direzione Distrettuale Antimafia era proprio Cafiero De Raho e poi distaccato alla DNA, sempre a guida dell’attuale (e pro tempore) Vicepresidente dell’Antimafia. Ma allora, se non lo conosceva o non lo aveva mai visto (e la cosa mi sembra inverosimile) come ha potuto scrivere e firmare encomi e lusinghe ufficiali fantasmagoriche, proprio Cafiero De Raho, su tale militare della Finanza, cioè Striano, che a sua volta ammette illegalità nei metodi di acquisizione circa prove (che vedremo se reali o meno) nelle fasi di indagine, in varie inchieste?
O Cafiero De Raho, per senso di opportunità, rispetto istituzionale, senso dello Stato e finanche dell’onore, si dimette dal suo attuale incarico, oppure intervengano i Presidenti delle Camere, secondo la legge e i regolamenti parlamentari, alfine di sanare un’autentica anomalia, che genera dubbi, perplessità e sconcerto.
Parimenti, confermo, nuovamente e per l’ennesima volta, la mia formale e ossequiosa richiesta, di essere audito dalla Commissione Parlamentare Antimafia, come da comunicazione inviata alla Presidente Chiara Colosimo lo scorso 19 Marzo, proprio per rassegnare, anche alle Autorità Italiane, segnatamente l’Illustrissima Commissione, informazioni, documenti e autentiche ricostruzioni, circa metodi investigativi posti in essere da Striano e dagli Uffici Giudiziari, diretti da Cafiero De Raho, i cui metodi sono persino oggetto di un procedimento Giudiziario, presso la competente Magistratura Libanese, che ha identificato il sottoscritto parte lesa e testimone.

Redazione

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