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Attualità

Fondazione Terina, Antonello Talerico: «Occorre un miracolo da parte di Roberto Occhiuto»

Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa Cambiamo la Calabria

«Il disastro della vicenda Fondazione Terina rischia di esporla a una procedura di liquidazione, con ripercussioni non soltanto sui dipendenti, ma anche sull’economia e sulle attività di sviluppo e ricerca del territorio calabrese. L’esposizione debitoria di Fondazione Terina parte da lontano e, segnatamente da quel progetto a carico del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che era diretto a finanziare il potenziamento strutturale e infrastrutturale delle Università e degli enti pubblici di ricerca per un importo iniziale di circa 14.600.000 €, poi parzialmente revocato all’esito delle verifiche dell’Unità di Controllo di primo livello del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che, con Decreto Dirigenziale nº 962 del 19/04/2018, disponeva il recupero di circa 1.000.000 e rideterminava, riducendolo, il finanziamento in circa 11.000.000 (rispetto ai circa 14.600.000 originari)». A dichiararlo il consigliere regionale Antonello Talerico.
«Successivamente – prosegue il coordinatore regionale di Noi Moderati – venne iscritto a ruolo un debito di circa 11.000.000 da parte del MIUR, che costringeva Fondazione Terina a proporre nel 2022 una procedura d’urgenza dinnanzi al Tribunale di Roma con cui veniva richiesta la sospensione della riscossione dei circa 11.000.000. Le sorti di tale giudizio (l’ultima udienza per la precisazione delle conclusioni è prevista per l’ 8 maggio 2024) non lasciano ben sperare, in quanto il tribunale romano non solo ha rigettato tutte le richiesta di prova di Fondazione Terina, ma ha anche nella sostanza escluso l’ipotesi di accoglimento delle teorie difensive travolgendo anche la questione dell’archiviazione del procedimento penale per talune posizioni e, rilevando piuttosto che sussistano tutte quelle gravi irregolarità accertate dalla Guardia di Finanza e che rendono legittimo il provvedimento di riscossione opposto.»
«Orbene – prosegue Talerico – il progetto originario che avrebbe dovuto consentire alla Calabria un potenziamento strutturale e infrastrutturale delle Università e degli enti di ricerca si è trasformato in un totale fallimento a causa della cattiva gestione esecutiva del progetto già finanziato con 11.000.000. Difatti, le ragioni del disastro di Fondazione Terina risalgono all’anno 2012, data in cui per l’appunto il progetto già ammesso a finanziamento veniva gestito da un apparato dirigenziale, burocratico e politico non è stato in grado né di governare il progetto, né il finanziamento, producendo negli anni piuttosto gestioni irregolari, viziate e tecnicamente errate, trasformando un’originaria opportunità economica e di sviluppo per la Calabria in un debito per tutti i cittadini calabresi! Da ultimo la proposta transattiva formulata da Fondazione Terina, da parte di alcuni apparati dirigenziali che probabilmente non hanno letto attentamente le carte, è stata ritenuta del tutto errata in quanto è stata formulata una proposta confondendo le questioni legate al DD nº 962 del 19/04/2018 (di rideterminazione del finanziamento originario) con quanto forma oggetto invece del contenzioso civile pendente dinnanzi il Tribunale di Roma (avente a oggetto la richiesta di sospensione del provvedimento di riscossione).»
Talerico sottolinea che «tale erronea gestione amministrativa e i soliti errori degli apparati burocratici che non supportano adeguatamente l’azione dell’esecutivo e della politica, ha determinato allo stato l’impossibilità di una definizione transattiva, con il rischio per Fondazione Terina di incorrere in una procedura di liquidazione dopo l’esito del giudizio pendente dinnanzi al tribunale romano. La vicenda di Fondazione Terina, dimostra ancora una volta che ci sono sacche di apparati dirigenziali, che dovrebbero supportare l’esecutivo regionale, ma che purtroppo, non studiando le problematiche, non riescono a risolverle. Nonostante ciò nessuno ha mai pagato per questo, per i tanti errori, per le gravi irregolarità. Se i competenti uffici avessero preso a cuore la vicenda senza invece sottovalutarla per lunghi anni, oggi avremmo una struttura di ricerca pienamente funzionante e non una serie di costosissimi laboratori pagati milioni e rimasti inutilizzati. E questo è gravissimo perché i suoi laboratori sono una straordinaria risorsa per una terra che punti all’agroalimentare di qualità.»
La tecnologia di Terina è unica nella sicurezza dei prodotti alimentari, nella innovazione tecnologica che può dare a un intero comparto, ma stranamente da anni non viene fatta funzionare, in Regione c’è qualcuno che addirittura non la conosce, uno scandalo nello scandalo.
«Ecco perché – prosegue il consigliere regionale – Fondazione Terina è vittima di sciatteria burocratica ed è per questo che si impone un azzeramento totale e una verifica sulle responsabilità pregresse e attuali! I dirigenti e tutti coloro che hanno competenze devono assumersi ogni responsabilità (per cui vengono remunerati abbondantemente) e individuare soluzioni tecniche e indicazioni per salvare Fondazione Terina! Per esempio, come mai in tutti questi anni nessuno si è premurato di attuare quanto disposto dall’articolo 13 della legge di riorganizzazione del sottogoverno approvata nel lontano 2013? Un testo che parla proprio della riforma della Fondazione di ricerca nel pieno rispetto dei suoi livelli occupazionali. Esso contiene due norme che, se qualcuno avesse almeno letto (e magari studiato) avrebbe contribuito a realizzare le potenzialità che l’ente di ricerca si era prefissato.»
Per non parlare poi di quelle disposizioni che prevedono la facoltà di destinare una aliquota di personale agli enti della regione che, a vario titolo, andranno ad acquisire asset immobiliari della medesima, come per esempio potrebbe essere l’utilizzo da parte della Film Commission di parte del complesso convegnistico e formativo che la fondazione regionale gestisce sulla base di un comodato stipulato tra la regione e il vecchio cda di Terina ai tempi della giunta Loiero.
«Le soluzioni – conclude il consigliere Talerico – quindi ci sono e si possono trovare nelle leggi, ovvero in una normazione emergenziale che superi anche il commissariamento. Si aggiunga che davanti al Tribunale di Lamezia pende giudizio nei confronti dell’ex Presidente di Terina rimosso per una contestatissima incompatibilità con la carica di segretario Cittadino del Partito Democratico. Ecco, sul punto mi piacerebbe conoscere anche il parere del centrosinistra, che nonostante le gravissime responsabilità provenienti dal loro interno, è sparito. Ma questa è un’altra storia… A ogni modo sono certo che il Presidente Occhiuto saprà intervenire per fare chiarezza, per far sanzionare i responsabili di questo disastro e per salvare Fondazione Terina.»

Foto: lacnews24.it

Redazione

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