Di Valentina Mazzaferro
L’iter artistico di Caravaggio continua ad affascinare le più giovani generazioni.
Il suonatore di liuto, conservato presso la National Gallery di Londra, costituisce un altro degli infiniti capolavori di Caravaggio.
Il giovane ragazzo al centro della scena presenta delle profonde connessioni con le radici della bellezza classica dell’epoca (‘600) con puntuali riferimenti vestiari peculiari che spiccano all’occhio umano: l’abito di colore bianco puro con una cadenza morbida sulle spalle, il foulard che scivola dai capelli morbidi e ondulati.
Vero protagonista della scena è la componente musicale di sparititi e strumenti che spiccano tra la natura morta per distrarre il giovane scombinando quell’equilibrio interno della pittura armonica presente fino a qualche istante prima. Amore, armonia e musica sono il trittico vivente della materia artistica della tela, in grado di condurre lo spettatore nell’atmosfera intima di una stanza in cui si tiene un concerto privato al riparo di sguardi indiscreti.
Curiosità: le partiture musicali aperte ed esposte sul facile sono tratte dal Trattato di Musica del compositore milanese Giuseppe Galli, dato alla stampa nel 1598.
Luminosità e strumenti musicali: il giovane ragazzo è ritratto a tre quarti a mezzo busto nell’esecuzione musicale di dolci melodie di liuto con le labbra color rosso vermiglio dischiuse che sembrano pronte a emettere la nota e il suono successivo. Infine, la luce vivace, componente pittorica della tecnica caravaggesca, che risalta i lineamenti del corpo, del fisico.
Musica: Fabrizio De André, Bocca di Rosa.
Foto: wikimedia.org
