ADVST
CronacaReggio Calabria

Carabinieri: tre denunce per tentata uccisione di animale e aggressione

Continuano le attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri dell’area metropolitana di Reggio Calabria che, negli ultimi giorni, hanno denunciato un 64enne che ha tentato di uccidere i cani del vicino di casa e due cugini ritenuti responsabili dell’aggressione al parroco di Varapodio.

Infastidito dai cani del vicino tenta di ucciderli: denunciato

Dopo aver rinvenuto una 50ina di proiettili da fucile ad aria compressa nell’area antistante il proprio terreno, molti dei quali avevano attinto il capanno nel quale detiene i suoi 4 cani da caccia, fortunatamente rimasti illesi, un cinquantenne reggino ha immediatamente informato i Carabinieri dell’accaduto. Ai militari giunti sul posto, la vittima spiegava di aver avuto, di frequente, diversi dissidi con uno dei suoi vicini di casa, che spesso si lamentava del fastidio arrecato dall’abbaiare dei suoi cani affermando, inoltre, di non sopportarli più. Gli immediati accertamenti condotti dall’Arma sul tipo di pallini metallici rinvenuti e sulla verosimile traiettoria dalla quale erano stati sparati, consentivano di individuare l’autore dell’insano gesto, un pensionato di 64 anni, che veniva trovato in possesso, all’interno della propria abitazione, distante pochi metri da quella vittima, di una carabina di libera vendita compatibile con il fucile ad aria compressa utilizzato per compiere l’atto e di altre armi da fuoco legalmente detenute. L’uomo, insofferente alla presenza degli animali colpevoli di abbaiare, dal proprio balcone aveva tentato di colpirli con la predetta carabina.
I Carabinieri, oltre a denunciare il 64enne per tentata uccisione di animali, provvedevano a ritirargli cautelativamente tutte le armi.
L’Arma è costantemente impegnata nella lotta ai maltrattamenti degli animali, ovvero di tutti quei comportamenti socialmente inaccettabili che statisticamente mettono in pericolo la vita di altri esseri viventi.

Individuati gli aggressori del parroco di Varapodio: denunciati due cugini

I Carabinieri della Compagnia di Taurianova, dopo serrati accertamenti, sono riusciti a ricostruire quanto avvenuto nella serata del 15/01/2024, all’interno della chiesa di Santo Stefano di Varapodio, quando don Giovanni Rigoli, parroco di quella comunità, al termine di una messa di suffragio per un’emigrante da poco venuta a mancare in Australia, veniva aggredito da alcuni parenti di quest’ultima, riluttanti a sottostare ad alcune disposizioni parrocchiali circa la liturgia.
Per dare un volto e un nome ai responsabili del gesto delittuoso, i militari dell’Arma hanno operato alacremente, raccogliendo la denuncia del presbitero, acquisendo e analizzando le videoregistrazioni delle telecamere di zona e sviluppando le testimonianze dei presenti al momento del fatto. Così, il cerchio si è stretto attorno a due cugini, uno di Varapodio e l’altro di Taurianova, ritenuti autori dell’aggressione avvenuta all’interno dell’edificio religioso.
A chiarire i motivi abietti di un gesto tanto spregevole, è stato lo stesso parroco, che ha raccontato ai militari di essere intervenuto, al termine della funzione religiosa, per garantire l’applicazione delle disposizioni curiali e impedire che, al momento delle condoglianze, all’interno della chiesa si creasse un assembramento di persone. Le disposizioni però non venivano recepite dai famigliari della defunta, che proseguivano indifferenti alle rimostranze del prete. Quest’ultimo, anzi, richiesto nuovamente il rispetto delle norme, veniva prima raggiunto da uno dei due cugini che, afferratolo per i polsi, lo strattonava e gli intimava di lasciare immediatamente la chiesa. Il secondo, approfittando del fatto che il prelato fosse immobilizzato, si poneva alle sue spalle e gli assestava una testata nell’incavo della nuca.
Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa prospettata alla Procura di Palmi, i Carabinieri hanno perciò denunciato i due uomini, uno dei quali già noto agli investigatori perché segnalato per oltraggio a Pubblico Ufficiale, ritenendoli responsabili di lesioni, violenza privata e turbamento di funzioni religiose.
Il procedimento è attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone deferite, attesa la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte a indagini. In particolare, stanno proseguendo gli accertamenti dei Carabinieri per chiarire anche quanto avvenuto all’esterno della chiesa di Santo Stefano di Varapodio, a seguito dell’aggressione verificatasi all’interno.

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button