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Siderno rischia molto, ma l’unione delle opposizioni può salvare il paese

Dai Gruppi di opposizione consiliare e extraconsiliare del Comune di Siderno

Ci siamo svegliati oggi con la speranza che, nonostante tutto, il paese si può salvare.
Questa è la sensazione che hanno provato le 28 persone presenti alla riunione convocata da Siderno 2030 e Siderno la Nostra Missione, soprattutto per la massiccia presenza a per la qualità degli interventi e degli elementi di discussione emersi.
Il primo elemento dell’ampia discussione è la sensazione di allarme che si avverte in città per il degrado diffuso e per l’evidente incapacità politica e amministrativa della giunta Fragomeni.
Una preoccupazione tangibile, che si legge pure negli occhi della gente che incontriamo per strada.
Sentimento presente in tutti i partecipanti alla riunione.
Forte preoccupazione per i bilanci comunali costruiti più su dati virtuali che reali, l’esecutivo parla di prudenza per giustificare la totale assenza di progettualità, la verità è che quelle che l’amministrazione chiama scelte, come la creazione di ben 3 posizioni apicali all’interno della struttura burocratica, in realtà potranno portare a un nuovo e più doloroso dissesto finanziario dell’ente.
Tutte le tariffe delle tasse comunali in questo momento sono state portate al massimo possibile, senza nessuna distinzione e spesso con errori a discapito dei cittadini.
Per non parlare dei concorsi sui quali l’opposizione ha scritto che il Comune di Siderno sembrerebbe essersi trasformato in uno specialissimo Ufficio di Collocamento, ma sui quali ancora si aspetta una risposta politicamente accettabile, dopo svariati mesi e dopo molte sollecitazioni anche scritte a seguito delle quali si sono limitati a leggere in Consiglio una sorta di giustificazione scritta in puro stile burocratico…
Ancora più preoccupante sembra, inoltre, la gestione dei lavori del Consiglio Comunale, che pare guidato da una volontà a chiudere ogni discussione, a non stimolare nessun dibattito politico, nessuna partecipazione attiva. Sembra che in questo paese si sia deciso di uccidere la politica.
Molti imprenditori, infine, ci hanno segnalato la mancanza di qualsiasi iniziativa che porti economia, oltre le solite sagre e brutte copie di manifestazioni di altri paesi, una totale mancanza di visione che si riflette in una continua moria delle attività commerciali, e un preoccupante aumento delle partenze verso altri luoghi per trovare lavoro.
Questi alcuni dei temi di preoccupazione espressi.
Per fortuna, in tutti gli interventi è emersa la volontà di veder risorgere il nostro glorioso paese.
L’incontro è stato aperto da Mimmo Sorace, con l’invito a pensare a un progetto comune per dare il proprio contributo al fine di veder crescere una prospettiva di vita che possa permettere un domani ai nostri figli di scegliere di rimanere in questa città.
Serve avviare un nuovo dibattito con tutte le forze politiche per cercare di costruire delle nuove linee di sviluppo.
Aprire dei tavoli tematici in cui confrontarsi e cercare le migliori soluzioni.
Stefano Archinà ha detto:

Ci piace immaginare il futuro Consiglio Comunale qualificato formato da persone che, anche da posizioni diverse tra maggioranza e minoranza, possano incoraggiare una discussione e un confronto politico, necessario per il rilancio della nostra città. Al prossimo incontro proporremo l’organizzazione di tavoli tematici che non possono avere un solo colore politico su territorio e turismo, 106 e viabilità, sanità, tributi e bilancio.

Molti sono stati gli interventi, sia dei due gruppi consiliari di opposizione, sia di tutte le altre forze politiche presenti a Siderno.
Tutti i partecipanti alla riunione hanno concordato sull’idea che più che lavorare contro sia necessario adoperarsi per costruire una proposta politica alternativa a quella dell’attuale esecutivo cittadino, attraverso l’individuazione di un percorso che possa consentire ancora la crescita di questa terra.
Il turismo è sicuramente una delle industrie che può far decollare definitivamente Siderno e tutta l’area. Oltre naturalmente settori connessi come nuove economie, cultura, ambiente, agricoltura di qualità, artigianato e tecnologie innovative.
Serve una nuova forza fatta di intenti comuni sui grandi temi, che porti avanti con determinazione, competenza e onestà intellettuale il progetto.

Redazione

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