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Mimmo Lucano tra i primi firmatari della petizione per il diritto all’abitare

Edil Merici

“La casa continua a essere un’emergenza irrisolta, occorrono interventi strutturali per riqualificare il patrimonio e rilanciare il mercato della locazione a canoni sostenibili. Le famiglie, gli studenti e i lavoratori fuori sede, i giovani, i pensionati, i migranti, da anni attendono politiche abitative in grado di dare non solo una risposta, ma anche un luogo sicuro in cui vivere e costruire il futuro. Per queste ragioni il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, con il pieno sostegno della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, ha lanciato una petizione Una campagna per la casa che è già partita in tutti i territori della Calabria e ha registrato un’importante adesione, quella di Mimmo Lucano”. Lo affermano il Segretario Regionale della CGIL Angelo Sposato e il Segretario Regionale della SUNIA Francesco Alì.
A illustrare le motivazioni della petizione all’ex sindaco di Riace è stato, durante i lavori dell’esecutivo regionale della CGIL tenutosi proprio nel borgo, Alì, che ha aperto poi alle firme. I primi ad aderire sono stati Sposato e Lucano, seguiti dai Segretari delle categorie regionali e delle Camere del lavoro territoriali della CGIL.
«A fronte di un disagio abitativo così forte e così in crescita, nella manovra presentata dal governo Meloni non c’è neppure 1 € destinato agli affitti – afferma Stefano Chiappelli, Segretario Generale del SUNIA. – Non sono stati rifinanziati i fondi nazionali di sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole, neppure un centesimo per l’edilizia pubblica. L’attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare per un nucleo famigliare a basso reddito in molti casi supera i 10 anni. Servono almeno 600.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica partendo dalla riqualificazione, dal recupero del patrimonio sfitto e non utilizzato e a consumo zero di suolo, tra i quali gli alloggi di edilizia pubblica sfitti che attendono risorse per essere ristrutturati e riassegnati alle famiglie in graduatoria (sono oltre 60 mila e ogni anno questo numero aumenta).»
Inoltre, spiega ancora Chiappelli, il 70% di circa 1.000.000 di alloggi pubblici necessita di interventi strutturali e di efficientamento energetico. L’Istituto nazionale di Statistica ha certificato che circa 2.500.000 famiglie non sono in condizioni di pagare l’affitto e le spese condominiali in quanto superano il 40% del loro reddito. Servono almeno 60.000 alloggi pubblici per studenti a costi sostenibili per garantire il diritto allo studio. In ragione di ciò la petizione del SUNIA chiede:

  • il rifinanziamento del fondo nazionale di sostegno all’affitto, nella misura di 900.000.000 e per la morosità incolpevole per evitare nuove ondate di sfratti;
  • l’intervento strutturale, continuativo, sicuro e certo per ridurre il peso degli affitti e dei mutui sulla prima casa di residenza;
  • un Piano Casa nazionale con finanziamenti statali e regionali certi e continuativi, per aumentare il numero degli alloggi pubblici in grado di rispondere alle varie esigenze del Paese;
  • una legge quadro nazionale di riordino degli Enti gestori di immobili pubblici per migliorare la gestione, i servizi e per garantire vivibilità e sicurezza;
  • la programmazione e il finanziamento pluriennale delle ristrutturazioni degli alloggi pubblici sfitti per consentire la loro riassegnazione a tutte le categorie che vivono il disagio abitativo;
  • la creazione di una Banca dati del riuso per gli immobili pubblici dismessi e la predisposizione di un piano di finanziamenti specifici per la loro riqualificazione ai fini abitativi per aumentare l’offerta di edilizia sociale;
  • il rifinanziamento dei programmi di riqualificazione urbanistica, edilizia e sociale delle periferie; una regolamentazione nazionale degli affitti brevi dando la possibilità ai Comuni di definire, con regole certe, un tetto massimo di alloggi da poter affittare a breve termine e far rimettere sul mercato gli alloggi in affitto per i residenti garantendo contratti di locazione a lunga durata, impedendo così l’espulsione degli abitanti dai Comuni.

Per queste ragioni, per cambiare la proposta di legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino a ora messe in campo dal Governo e a sostegno delle piattaforme sindacali unitarie presentate da CGIL e Unione Italiana del Lavoro, il SUNIA è presente nel percorso comune di mobilitazione con scioperi partiti dal 17 novembre.

GRF

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