ADVST
CronacaCrotone

Polizia: fermati due scafisti e 11 persone per associazione mafiosa


Edil Merici

Proseguono le attività della Polizia di Stato nella provincia di Crotone, dove sono stati fermati due scafisti e 11 persone indiziate di scambio elettorale politico mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e stupefacenti.

Due scafisti egiziani fermati da Polizia e Guardia di Finanza 

Sono stati individuati dai poliziotti della Squadra Mobile e dai militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone due scafisti egiziani, in relazione allo sbarco avvenuto nella giornata di venerdì 30 settembre, indagati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per aver condotto un’imbarcazione carica di migranti dalle coste turche a quelle italiane.
Nella tarda mattinata del 29 settembre scorso sono giunti nel porto di Crotone 61 migranti di nazionalità iraniana e irachena con un’imbarcazione a vela, intercettata al largo dalla Capitaneria di Porto e dai militari della Guardia di Finanza.
Sin dalle prime ore successive allo sbarco, l’attenzione degli investigatori si è concentrata su due soggetti di nazionalità egiziana, subito individuati sul molo in quanto distaccatisi dal gruppo dei migranti.
Gli operatori hanno proceduto, quindi, a effettuare un controllo dei loro documenti, da cui sono stati ricavati importanti elementi, che hanno permesso di identificarli come gli scafisti del viaggio, come peraltro confermato anche dalle testimonianze di alcuni migranti.
Alla luce dell’esito delle attività investigative, si è proceduto, quindi, al fermo dei due egiziani, che sono stati associati presso la locale Casa Circondariale, e posti a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

Scambio elettorale politico mafioso: in manette 11 persone

Personale della Polizia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto 11 persone, in ordine alle quali sono stati raccolti elementi integranti il delitto di associazione di tipo mafioso nonché reati satellite di scambio elettorale politico mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e stupefacenti.
Il provvedimento restrittivo è stato adottato al termine di un’articolata indagine svolta congiuntamente dai poliziotti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone, avviata nel marzo del 2020 sulla base degli esiti investigativi emersi anche in altro procedimento penale, diretta ad individuare l’ultrattività e operatività della ‘ndrangheta del locale di Isola Capo Rizzuto.
Le acquisizioni probatorie, frutto di complesse attività tecniche, arricchite dai contributi offerti dai collaboratori di giustizia, consolidavano l’ipotesi dell’esistenza di una struttura associativa il cui elemento di vertice era ritenuto il soggetto al quale rivolgersi per la risoluzione di varie problematiche, come quella di proteggere un imprenditore isolitano dalle richieste estorsive rivoltegli da esponenti criminali egemoni in altri territori; si sono raccolti indizi volti a stabilire che al predetto esponente apicale era demandata la gestione della cosiddetta bacinella contenente le somme provenienti dalle attività illecite della cosca Arena, con le quali egli stesso provvedeva al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie.
La prosecuzione delle indagini ha evidenziato l’ingerenza di varie famiglie presenti nel dimostrarsi, a livello indiziario, la perpetrazione di una serie di reati fine realizzati in nome e per conto delle consorteria di appartenenza, come traffico di armi, usura ed estorsioni.
A conferma dell’attivismo degli indagati nel settore del traffico e della distribuzione di sostanze stupefacenti e dell’ampia disponibilità di armi da parte dell’organizzazione, sono stati effettuati numerosi sequestri, tra cui 2 chili circa di marijuana, una piantagione di 707 piante di marijuana, una pistola Beretta calibro 9X21 con matricola abrasa, un fucile marca Falco sovrapposto cal. 8 e 92 ordigni esplosivi artigianali. Le attività tecniche consentivano di documentare finanche il loro effettivo utilizzo, durante una prova a fuoco compiuta dagli indagati in una zona isolata del territorio di Isola Capo Rizzuto.
Nel corso delle investigazioni è emersa, inoltre, l’ingerenza nelle cosche nel meccanismo di procacciamento di voti nel territorio di Isola Capo Rizzuto in favore di un candidato consigliere alle elezioni tenutesi il 3/4 ottobre 2021, per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e gli elementi a sostegno del decreto di fermo dovranno poi tenere conto degli elementi assunti nel contradditorio delle parti.
All’esecuzione dei provvedimenti restrittivi disposti dalla Procura, hanno partecipato dalle prime ore dell’alba un centinaio di donne e uomini della Polizia di Stato, coordinati dalla Direzione Centrale Anticrimine, appartenenti alle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone, al Servizio Centrale Operativo – Sezione Investigativa di Catanzaro, in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza, Siderno e Vibo Valentia nonché con il supporto delle unità cinofile della Questura di Vibo Valentia.


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button