ADVST
Costume e SocietàLetteratura

La soddisfazione di Aquilino

La tela del ragno


Edil Merici

Di Francesco Cesare Strangio

Aquilino aveva appagato il suo profondo bisogno di vendetta e fatto scemare definitivamente la rabbia che si portava dentro. La morte di Bobbo l’aveva portato a uscire inesorabilmente dai binari della ragione. Un destino senza volto aveva iniziò la costruzione del suo impietoso mosaico da quella camicia di seta colore celeste. Da allora era nata tra i due una sincera e spassionata amicizia che aveva portato Bobbo a chiedere ad Aquilino di tenere a battesimo il suo secondo figlio. Per L’italiano, Bobbo era diventato il fratello che non aveva e la sua dipartita da questa terra, per vile mano che si era arrogata il diritto di sostituirsi alla suprema volontà di Dio, aveva acceso in lui uno sviscerato e insaziabile desiderio di vendetta.
Aquilino aveva saputo aspettare pazientemente, tessendo con intelligenza una complessa e terribile tela che aveva portato i responsabili della morte di Bobbo a seguirlo nelle praterie celesti.
Qualche tempo dopo, Aquilino andò da Ferdinando per concordare la vendita dell’azienda: voleva andarsene dalla Slovacchia per non farne più ritorno. Come sempre l’amico Ferdinando lo accolse con calore e il dovuto rispetto; si rese facilmente conto che nell’amico d’infanzia la storia di Bobbo aveva scavato un solco così profondo da lacerargli l’anima.
Lo stato di sofferenza che attanagliava l’amico Aquilino rattristò l’uomo indurito dagli anni che era diventato Ferdinando e lo mise in oggettiva difficoltà domandargli cosa avesse in mente per il futuro. Aquilino, conoscendo l’amico, lo tolse dall’imbarazzo e aprì il discorso riguardante le sue intenzioni future, che lasciavano intravedere solo riposo e meditazione. Era arrivato al capolinea, non se la sentiva più di combattere la guerra impari della vita, si vedeva come Don Chisciotte della Mancha contro i mulini a vento; vedeva nell’immediato futuro un’isola lontana dall’Europa, dove non nevica mai e la temperatura resta per tutto l’anno sopra i venti gradi. Aveva iniziato a cullare quel sogno dopo gli ultimi tragici eventi che lo avevano toccato da vicino.
Durante il dialogo, manifestando compassione per gli assassini di Bobbo, emerse il lato umano di Aquilino, ma nel contempo manifestò disgusto per l’esistenza stessa; non poteva mai immaginare la dimensione del tragico che si aggira nella casa dell’essere. Quella esperienza imprevista, lontana dalla ragione, l’aveva sconquassato a tal punto che non riusciva a celare la propria amarezza. Ferdinando capì il travaglio che l’amico si portava dentro, di conseguenza il suo volto si scurò tanto da sembrare il cielo di mezzanotte in una notte senza luna. Poi, Ferdinando, iniziò a raccontare alcuni passaggi della propria esistenza che lo stesso Aquilino ignorava. Sul finire del racconto, disse: «Se avessi saputo per tempo tante cose, avrei preferito andare a brucare l’erba assieme alle capre.»
Alla fine dei vari ragionamenti, nel salone, seguì un lunghissimo silenzio interrotto dal tintinnio di due bicchieri di vetro che strusciavano.
Il silenzio fu rotto da Ferdinando che riprese a ragionare sul quantum della vendita dell’azienda.
Aquilino se ne uscì dicendo: «Vedi tu. Fabrizio senz’altro ti avrà fatto il rendiconto di tutto sin nei minimi particolari, pertanto ritengo che sia inutile che io aggiunga altro.»
Le parole di Aquilino misero in seria difficoltà Ferdinando, che ricadde in un riflessivo silenzio, solo le dita facevano sentire la triste voce dello scricchiolio delle artrosi, mentre si massaggiava le mani. Il dubbio di sbagliare con l’amico della sua infanzia gli portò una leggera ansia, in ogni caso non poteva rimanere in eterno in quello stato d’indecisione; doveva uscire allo scoperto assumendosi l’onore di quello che potesse avvenire da lì in poi.
Fu così che Ferdinando decise di offrirgli il doppio di quanto realmente valesse l’azienda.
Aquilino, nel sentire l’offerta, si mise a ridere e disse: «So benissimo che i soldi non li lavori, ma non ritengo giusto né saggio che li sciupi in questo modo!»
Ferdinando ribatté che era ben conscio del valore reale dell’azienda, ma il doppio della somma era un regalo in memoria della loro vecchia amicizia.
Si strinsero la mano per sancire l’accordo; Aquilino fece per andarsene e Ferdinando lo bloccò dicendo: «Da qui non te ne vai senza aver cenato con noi e ricevuto la somma di denaro concordata.»
Dallo stato d’animo di Aquilino, Ferdinando capì che non si sarebbero mai più rivisti; lo conosceva bene, sapeva che quando diceva una cosa non la buttava lì tanto per dire. Aquilino era un uomo d’onore nel vero senso del termine e per quella ragione Ferdinando lo portava nel suo cuore con stima e rispetto. Sapeva tacere e parlare al momento opportuno; non si era mai approfittato del debole, odiava i tracotanti oppressori; amava vivere la vita in allegria tanto che a un tratto, a scanso di equivoci, scelse la via del lavoro e se ne andò per la sua strada, senza mai biasimare la scelta di vita dell’amico Ferdinando.
Quella sera nella villa c’era area di festa, parteciparono tutti i parenti e gli amici più stretti. Mancavano pochi giorni a Natale, si percepiva quel clima di festa che solitamente rende gli animi più sereni.
Era passata da poco la mezzanotte, il tempo che il destino concesse ai due amici era finito.
Aquilino salutò tutti i presenti con l’usuale cordialità che lo distingueva dai più; alla padrona di casa, i cui occhi tradivano un senso di ragionevole sofferenza, riservò il baciamano. Ferdinando lo prese sottobraccio e l’accompagnò fino alla macchina.

Continua…

Foto: humanitas-care.it


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button